COMUNICATO FIALS
‘NON CI RESTA CHE PIANGERE’
Ci risiamo: un altro direttore generale abbandona la nave: è il caso della dott.ssa D’Alessandro che lascia il timone della ASL Frosinone. Ciò che meraviglia è la fiera delle ipocrisie a cui si è dovuto assistere negli ultimi giorni: incontri, convegni, nei quali si è assistito ad una esaltazione delle doti e degli ottimi risultati raggiunti in sanità dal manager. Tutti ad applaudire ed a riverire il manager anche con selfie. Una scena che ricorda quella di un celebre film di Alberto Sordi, il Medico della Mutua dove v’era un corteo di medici che lo seguivano, ossequiandolo per ogni sua mossa e parola. Evidentemente, la Fials vive in un mondo parallelo nel quale si è vista una totale disorganizzazione aziendale ed una incapacità gestionale in continuità peraltro con il precedente manager.
Come può seriamente affermarsi che sono stati raggiunti ottimi risultati in sanità se il manager si è occupato esclusivamente di Covid tralasciando quella che costituisce la sanità vera, vicina al cittadino e all’utenza. Ogni incontro, ogni dibattito che vi è stato e come riportato dagli organi di stampa, costituisce ‘fuffa’, ‘aria fritta’, nulla. Un direttore generale prima di lasciare l’azienda, se aveva la consapevolezza di aver raggiunto ottimi risultati, avrebbe dovuto snocciolare dati, dire, ad esempio, quale è la situazione delle liste di attesa, quale è lo stato di salute del pronto soccorso dei vari presidi ospedalieri e di altri reparti e quale carenza di personale è stata coperta. Nulla di tutto ciò. Silenzio assoluto. Anche per le modifiche all’atto aziendale approvate e pubblicate sul BURL del 12 maggio 2022 vi è stato un totale silenzio da parte del manager, della conferenza dei Sindaci, dei sindacati, di tutti: nessuno ha voluto descrivere le modifiche ed integrazioni spiegandone i benefici. Piuttosto, si continua a sostenere che il Manager è stata brava a gestire l’emergenza Covid: con tutto il rispetto, non avendo svolto nulla per la sanità ci sarebbe mancato pure che non si fosse occupata della gestione del Covid. Siamo alle solite. Non si distingue mai ciò che deve essere svolto in via ordinaria per dovere, peraltro profumatamente retribuito, e l’attività che viene svolta oltre l’ordinario e che merita giudizi e valutazioni positive di buona/ottima/eccellente gestione. Nel nostro caso, anche la gestione Covid è stata ordinaria, quello che ci si aspetta in sostanza da un manager che in quanto tale, per qualifica, e capacita professionale è da ritenersi superiore al cittadino ordinario. In pratica, gli applausi da parte di tutti appaiono incomprensibili e ingiustificati ed a chi vuole contestare questa affermazione, lo invitiamo a fornirci i dati della gestione della sanità. Ma nessuno parla. Nessuno esprime valutazioni. E poi ci si lamenta che la sanità non funziona e ci interroghiamo sul perché veniamo ‘colonizzati’ da manager non solo non ciociari ma neppure laziali. È il fallimento totale di una politica del tutto ‘arida’, inesistente, incapace di svolgere il proprio ‘mestiere’. Il giudizio sul manager non può essere che negativo perché nulla ha fatto nel mentre tanto avrebbe dovuto fare. La tecnica utilizzata dal manager è stata molto sottile ed intelligente: ha distribuito la retribuzione di risultato, le fasce economiche e gli incarichi di coordinamento ai dipendenti e gli incarichi ai dirigenti. Bisogna accattivarsi il sostegno del personale interno e delle Organizzazioni sindacali così ‘ non rompono’. Si dirà, ma allora ha fatto tanto sennonchè la sanità non è solo questo, ma, vuol dire piuttosto organizzare decentemente i reparti ospedalieri e i servizi sanitari, quelli che offrono le prestazioni sanitarie e che ricevono l’utenza bisognosa di assistenza. Risulterebbe, peraltro, che il Manager abbia denunciato la Fials per diffamazione e Stalking giudiziario, per l’eccessivo numero di esposti che avrebbero reso difficoltoso il normale espletamento dei compiti istituzionali, distogliendola dagli stessi, creando un turbamento psichico. Ove ciò fosse vero sarebbe grave perché innanzitutto il sindacato formula esposti laddove vi sono provvedimenti che ritiene illegittimi e che sottopone alla disamina dell’autorità competente, per cui, più numerosi sono i provvedimenti che si ritengono illegittimi e pari sono gli esposti che vengono formulati, atteso che mai la Fials ha presentato esposti in maniera strumentale, senza cioè alcun supporto documentale a giustificazione delle proprie asserzioni. Ma ove ciò fosse vero, si ribadisce, sarebbe grave anche perché si tratterebbe del tentativo di intimidire l’O.S., tentativo che non sortirà mai, mai, mai, alcun effetto perché la condotta della Fials è stata sempre conforme nell’ultimo ventennio. La Fials farà uno, cento, mille esposti laddove ritenga che vi siamo condotte illegittime a prescindere da chi ricopra il ruolo di Manager, uomo o donna e che sia espressione di questo o quel partito. Rimane la triste considerazione che nell’arco di quasi tre anni, ben due manager hanno abbandonato l’incarico per ‘transitare’ ad altri posti, ovviamente di maggior valore economico. La Ciociaria è terra di passaggio perché non appena si tocca con mano la difficolta gestionale, si abbandona subito il campo. Voce di corridoio sosterrebbero che dopo la Calabria e l’Emilia è il turno della Sicilia. Si vocifera, infatti, il nominativo del manager dell’Azienda sanitaria di Ragusa, ma a questo punto è legittimo chiedersi e porsi qualche interrogativo che nessuno ha sollevato, neppure i politici locali ovvero per quale ragione non si è riusciti a reperire un manager ciociaro o laziale, come se fossero tutti incapaci e non meritevoli. Forse l’aspetto positivo del nuovo manager laddove fosse confermata l’indiscrezione sopra riportata è che è laureato in architettura e forse quello che necessita alla ASL è proprio un architetto che sia in grado di disegnare un assetto organizzativo efficace. D’altra parte già ci siamo giocati tutte le alternative e peggio di così non si potrebbe scendere.
Frosinone 19 maggio 2022
Fto Il segretario Provinciale Fials
D’Angelo Francesco f.to Avv. Giuseppe Tomasso